A SIMPLE KEY FOR SPACCIO DI DROGA REATO UNVEILED

A Simple Key For spaccio di droga reato Unveiled

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Se la querela porta al rinvio a giudizio dell’autore delle dichiarazioni diffamatorie, è consigliabile rivolgersi a un avvocato for each costituirsi parte civile nel processo penale. In questo modo, si avrà la possibilità di chiedere il risarcimento del danno subito e di considerably valere i propri diritti in sede giudiziaria.

l’ingiuria è commessa in presenza della persona offesa, in quanto il commento oltraggioso è diretto verso di lei;

In tutti i casi di diffamazione che abbiamo considerato fin qui, le pene sono ancora aumentate (fino a un terzo) se l’offesa è rivolta a un “Corpo politico, amministrativo o giudiziario”, a una sua rappresentanza o a una “autorità costituita in collegio”.

Ai fini della configurabilità del reato di diffamazione è necessario che la persona offesa non sia presente o, almeno, che non sia stata in grado di percepire l'offesa.

Secondo la S.C. "non vi è dubbio che il delitto di diffamazione possa essere commesso anche a mezzo di Net, con uso dei social community e che tale ipotesi integra l'ipotesi aggravata di cui al terzo comma della norma incriminatrice" (cfr. Cass. n. 24212/2021).  

In tempi recenti, World wide web ha visto spopolare i social community, primo fra tutti Fb, andando a ricoprire il ruolo di strumenti di comunicazione maggiormente utilizzati.

Se ciò che afferma risponde a un certo interesse sociale alla conoscenza di quella notizia. (advert esempio, non potrebbe rivelare fatti particolarmente intimi, che non avessero relazione con questioni socialmente rilevanti).

Chiarendo che la pubblicazione di una frase diffamatoria su un profilo Fb rende la stessa accessibile a una moltitudine indeterminata di soggetti con la sola registrazione al social community e ciò anche con riguardo alle notizie riservate agli “amici”.

Il procuratore generale militare ha quindi impugnato la sentenza di secondo grado in Cassazione. Ricorso che la Suprema Corte ha ritenuto fondato, disponendo un nuovo processo d'appello. La Cassazione ha confermato la «condanna a tre mesi di reclusione militare». Gli elementi decisivi per la scelta della Corte di Cassazione sono stati l'individuazione del destinatario della diffamazione, anche se quest'ultima limitata get more info ad «un numero ristretto di persone, quali i militari della Compagnia» e l'utilizzo di «uno strumento comunicativo di generalizzata e spiccata attitudine ricettiva» rappresentato da Facebook. Il tutto è racchiuso all'interno della sentenza n. 49066 del 2015 della Corte di Cassazione. [fifteen]

Verità dei fatti narrati o criticati - poichè la diffamazione non è configurabile nella forma colposa, se il soggetto attivo diffonde le notizie ritenendole vere mentre in realtà non lo sono, trova applicazione l'art. 59 c. 4 c.p. e la scriminante erroneamente supposta viene valutata a favore dell'agente.

La ragione sta nel diverso effetto che questo tipo di offesa ha sulla considerazione che gli altri membri della società hanno della persona offesa. L’attribuzione di un fatto determinato aumenta la credibilità della diffamazione e può contribuire a dipingere in modo ancor più negativo la persona offesa.

Mediante Online si può, comunicando con più persone, offendere la reputazione di una persona che non è destinataria (almeno diretta) di quella comunicazione. Proprio in questo consiste il reato di diffamazione a mezzo World-wide-web. A titolo esemplificativo, se Tizio scrive un e-mail contenente offese nei confronti di Caio, e l’invia solo al suo amico Mevio, non si avrà diffamazione, in quanto non ci sarebbe comunicazione con “più persone”.

In particolare quando un soggetto viene calunniato, gli viene imputata la responsabilità di avere commesso un delitto o una contravvenzione, anche se in realtà è del tutto innocente.

Negli anni successivi al 2000 sono comparse le prime sentenze in ordine alla diffamazione “on the internet”. La prima in assoluto è la numero 112 del 30 gennaio 2002 del Tribunale di Teramo[eleven], che condannò for each il reato di tentata diffamazione a mezzo stampa il titolare di un sito accusato di avere offeso la reputazione della banca Monte dei Paschi di Siena (sentenza confermata in appello e Cassazione penale, ma ribaltata in sede civile, con la Cassazione che, in diversa composizione, riteneva non sussistente la diffamazione.)

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